Recentemente si sta facendo un gran parlare in merito alla possibile ripresa del campionato di Eccellenza 2020/21, ma anche il vice allenatore biancoverde si mostra decisamente dubbioso in merito.

“Sto seguendo il dibattito con grande interesse, ma credo proprio che non sia il caso di costruire castelli in aria – sottolinea Camagnoni – Finchè il Covid continuerà a circolare con una diffusione così vasta, mancheranno le condizioni necessarie per giocare con la necessaria serenità e la dovuta sicurezza. Come se non bastasse, i problemi relativi alle nuove varianti del virus aprono nuove incognite: un motivo in più per pronosticare la chiusura anticipata e quindi la definitiva cancellazione dell’attuale campionato”.

Eppure, fuori Arceto non mancano le voci che chiedono con fermezza una ripartenza: una proposta che viene considerata seriamente pure dai vertici della Lega Nazionale Dilettanti.

“Il protocollo adottato dalla serie D è impraticabile dall’Eccellenza in giù. Lo sforzo che ogni singola realtà dovrebbe sostenere sarebbe davvero troppo consistente, anche sotto l’aspetto strettamente organizzativo. Inoltre, chi vuole uniformarsi alla D deve osservare ciò che sta effettivamente accadendo in quarta serie: purtroppo, le norme sanitarie in vigore non tutelano in maniera completa dal possibile rischio di contagi e quarantene. Non a caso, in serie D sono parecchie le partite che saltano: se già si fa fatica a quel livello, è facile immaginare ciò che succederebbe nelle categorie sottostanti come ad esempio l’Eccellenza. Peraltro, va ricordato che noi abbiamo già avuto un’esperienza simile – sottolinea Camagnoni – Le vicende del settembre e dell’ottobre scorso devono servire come monito all’intero movimento. Oggi la situazione sanitaria non è molto diversa rispetto all’autunno 2020: disegnare una ripresa equivarrebbe a rischiare di finire in un vortice infinito di rinvii e continui cambiamenti di calendario, per giunta senza avere la certezza di concludere l’intero programma gare”. 

Tra le soluzioni ipotizzate, c’è anche quella che prevede di riprendere e proseguire la stagione solo con le società che vorranno scendere in campo: in questo caso verrebbero assegnate soltanto le promozioni in D, mentre le retrocessioni sarebbero bloccate.

“Una formula secondo me a dir poco fantasiosa. Innanzitutto, non è ancora certo che ai club rinunciatari venga concesso di mantenere la categoria: inoltre, anche con un calendario ristretto, ci sarebbe sempre la possibile prospettiva di giocare molti recuperi infrasettimanali con tutto ciò che ne consegue. In questo momento, le priorità generali sono salute e lavoro: chiedere una quantità di permessi per giocare partite infrasettimanali sarebbe quantomeno sconveniente, oltre che fuori luogo. A questo punto sarebbe molto più saggio pensare di rimettersi in moto da settembre con la nuova stagione agonistica, sperando ovviamente che con i vaccini si riesca a porre un serio freno alla pandemia. Se proprio bisogna assegnare i salti di qualità in D, ci si potrebbe basare su metri di giudizio che prendano in considerazione altri criteri di valore: penso dapprima alle classifiche del 2019/2020, oppure la presenza di un settore giovanile o le caratteristiche dell’impiantistica”.

Intanto, l’organico guidato da mister Paolo Vinceti si mantiene sempre in forma attraverso gli ormai consueti allenamenti individuali:

“Il momento generale è quello che è, e l’assenza del calcio giocato si fa senza dubbio sentire – spiega Camagnoni – Comunque sia i nostri giocatori non mollano la presa, continuando a muoversi seguendo le tabelle di esercizi stilate dallo staff tecnico. Quest’Arcetana è un gruppo di valore sotto vari aspetti: tecnico, agonistico, caratteriale. Sono quindi convinto che ci siano le basi giuste per costruire un orizzonte stabile in Eccellenza, come pianificato dalla società. Pur non potendo lavorare in gruppo, io continuo comunque a trovarmi benissimo all’interno del clima biancoverde: per quel che mi riguarda, la scelta di approdare ad Arceto è stata decisamente indovinata”.