Mentre l’universo del calcio dilettanti continua a interrogarsi sul futuro di questa stagione agonistica, martedì scorso è iniziato il consueto appuntamento col mercato invernale: quest’anno la sessione sarà decisamente più lunga rispetto al solito, protraendosi fino alla seconda metà di febbraio.

Al momento, non c’è nessuna trattativa che ci riguardi direttamente – spiega Fabio Chiarabini, direttore sportivo dell’Arcetana – Del resto abbiamo disputato soltanto una partita ufficiale, e dunque siamo privi delle basi necessarie per procedere a cambiamenti che riguardino la composizione dell’organico. Di certo, non ci saranno movimenti in uscita: non abbiamo alcun motivo per allontanare qualcuno, e al tempo stesso l’intera squadra ha manifestato la piena intenzione di tornare in campo appena la situazione generale lo permetterà”.

Al tempo stesso, il ds biancoverde rimane possibilista in merito a eventuali novità in entrata:

“Anche se per adesso non siamo attivi sul fronte mercato, rimaniamo sempre vigili e alla finestra. Se scaturirà una buona occasione per arricchire il gruppo con un inserimento di valore, di certo valuteremo con la massima attenzione la possibilità di effettuare un ulteriore innesto. In caso contrario, nessun problema nell’andare avanti con la squadra così come l’abbiamo costruita in estate”.

Detto questo, col passare delle settimane si moltiplicano le ipotesi che riguardano le reali prospettive dell’Eccellenza 2020/2021: ricordiamo che l’Arcetana è inserita nel gruppo A insieme alle formazioni parmensi, piacentine e alle altre 3 reggiane.

“Nessuno ha la sfera di cristallo, ma io continuo a confidare in una ripresa di tutti i campionati dilettantistici – afferma Chiarabini – D’altro canto, l’opzione di giocare soltanto la fase di andata più gli spareggi non mi entusiasma affatto: si tratterebbe una nuova forzatura, dopo quella che in estate ha portato a costruire gli attuali gironi di Eccellenza. Nella fattispecie, ritengo che 14 o 17 incontri sarebbero troppo pochi per assegnare verdetti di promozione o retrocessione: di conseguenza, io sono senza dubbio per disputare tutti i confronti previsti dal calendario. Qualora ce ne fosse la necessità, non vedrei nulla di male nel terminare in piena estate – sottolinea il direttore sportivo – E’ vero che da giugno in avanti c’è il problema relativo al Torneo della Montagna, competizione sempre molto attesa soprattutto in ambito reggiano: l’edizione 2020 è saltata e ovviamente nessuno si augura un nuovo anno di stop, ma se fosse necessario credo che tutto l’ambiente dovrebbe essere pronto anche a questo scenario”.

La scena del calcio dilettanti è poi animata da altri temi di rilevante importanza: tra questi c’è senza dubbio l’abolizione del vincolo sportivo, inserita nel recente Decreto sport emesso dal Governo. Stando alle regole oggi in vigore, un giocatore fino ai 25 anni può cambiare squadra soltanto se il club concede lo svincolo: dal luglio 2022 la liberatoria sarà invece automatica al termine di ogni stagione agonistica, così come già accade per chi ha compiuto il 25° anno di età.

“Non sono affatto contrario all’abolizione del vincolo, ma si tratta di un cambiamento da effettuare con il giusto criterio – commenta Fabio Chiarabini – Ritengo che le indicazioni del Decreto vadano in una direzione interessante: la soppressione dell’attuale norma verrebbe compensata con un nuovo “premio di formazione”, rivolto proprio alle società di provenienza dei talenti emergenti. Comunque sia tutto ciò rappresenta soltanto un primo passaggio, a cui dovranno giocoforza seguirne altri: è infatti necessario che il premio abbia un’adeguata consistenza economica, perchè gestire un Settore giovanile non è affatto uno scherzo specialmente in questo periodo. Dunque per ora posso dire che si tratta di una innovazione fattibile, di cui attendo gli sviluppi”.

In più, si discute parecchio sull’obbligo di schierare una quota di giovani nei campionati di Eccellenza, Promozione e Prima: una regola che vige da parecchio tempo, e ora numerosi addetti ai lavori stanno proponendo pubblicamente la sua rimozione.

“Non mi associo a queste richieste – evidenzia il direttore sportivo dell’Arcetana – Il calcio dilettantistico deve essere un’occasione per mettere in luce le capacità e la buona volontà dei giovani: di conseguenza, credo che l’obbligo di schierarli vada mantenuto”.