Eccellenza sì o Eccellenza no? Gli interrogativi in merito alla ripartenza del campionato si infittiscono di giorno in giorno: le opinioni al riguardo sono numerose, ma il punto di vista dell’Arcetana risulta univoco e assolutamente chiaro già da parecchie settimane. L’intero ambiente biancoverde è sfavorevole a una ripresa del programma gare: in queste condizioni meglio annullare la stagione, per poi ripartire a settembre con una nuova annata agonistica. Di recente il Comitato regionale Figc ha incontrato i club di Eccellenza: in tale occasione l’Arcetana si è collocata in linea con la stragrandissima maggioranza delle società, condividendo senza riserve la proposta di chiudere anticipatamente la stagione agonistica. Sempre in questi giorni, i giocatori di 11 squadre del girone A hanno firmato un documento pubblico per chiedere di ripartire con il campionato: tuttavia, l’organico biancoverde ha deciso di non sottoscrivere tale appello.

“I nostri giocatori hanno effettuato tale scelta in assoluta libertà, e io non posso affatto biasimarli – commenta Fabio Chiarabini, direttore sportivo dell’Arcetana – Peraltro, mi trovo del tutto d’accordo con il loro punto di vista: osservando la realtà che purtroppo continua a circondarci da ormai un anno, credo che l’idea di riprendere il campionato sia del tutto impossibile da praticare. Nella fattispecie, le condizioni sanitarie attuali non sono tanto diverse da quelle dello scorso autunno – rimarca il ds – A settembre e ottobre si è tentato di giocare, ma poi sappiamo tutti come sono andate le cose: ci siamo trovati a dover fare i conti con un percorso agonistico fugace e decisamente tormentato. Molti ricorderanno le tante partite che saltavano all’ultimo minuto: inoltre, c’era la costante e inevitabile paura di entrare in contatto con potenziali occasioni di contagio durante le gare. Se oggi o nelle prossime settimane si decidesse di tornare in campo, il rischio sarebbe quello di vivere lo stesso identico film: non ne gioverebbe il calcio dilettanti, e soprattutto si creerebbero rischi oggettivi per la salute collettiva. Ricordiamo infatti che intorno ai giocatori ruota un mondo fatto di familiari, amici, colleghi di lavoro: di conseguenza la posta in gioco si presenta piuttosto alta, e dunque non possiamo permetterci di correre ulteriori pericoli. Il calcio manca a tutti noi, sia ben chiaro – sottolinea Chiarabini – D’altronde adesso non ci sono le condizioni per giocare ai nostri livelli, ed è bene farsene una ragione. Lo scenario più saggio sta nel provare a programmare una ripresa a settembre, con la nuova stagione agonistica: il tutto sperando ovviamente in un significativo aiuto proveniente dal clima estivo e in special modo dall’efficacia della campagna vaccinale”.

I fautori della ripresa suggeriscono di praticare tamponi periodici, proprio come già accade in serie D:

“Un’idea interessante, che però in Eccellenza non è fattibile – evidenzia il direttore sportivo biancoverde – Al di là dell’impegno di carattere economico a carico delle società, credo che l’accento vada posto pure sulle problematiche di carattere logistico. Chi gioca in Eccellenza, o quantomeno nell’Arcetana, ha impegni di lavoro e studio che vanno ben oltre il calcio: di conseguenza, fare i tamponi al pomeriggio sarebbe pressochè impossibile. Si potrebbe ripiegare sulla sera, ma anche in questo caso i problemi non mancherebbero: infatti, sempre a causa di ragioni lavorative e scolastiche, non tutti i ragazzi riescono a raggiungere il campo all’orario prefissato. A questo punto, trovare un momento ogni settimana in cui fare i tamponi all’intera squadra diventerebbe davvero un compito complesso. Inoltre, stiamo parlando di controlli che purtroppo non mettono totalmente al riparo da possibili contagi o quarantene: per capirlo, basta osservare le vicende che in questi giorni stanno interessando la Correggese in serie D”.

Intanto la Lega Nazionale Dilettanti chiederà a Figc e Coni di riconoscere l’Eccellenza come campionato di interesse nazionale, e non regionale: stando alle norme vigenti, si tratta di una condizione indispensabile per poter pensare a una ripresa del programma gare. In più, si sta pure cercando di studiare un possibile format di gioco: una tra le ipotesi all’ordine del giorno sta nel far giocare solo i club che lo vorranno, per decretare solamente le promozioni in D. Tutte le altre società avrebbero quindi la piena facoltà di ritirarsi, senza però incappare nella retrocessione.

“Dire che l’Eccellenza sia un campionato nazionale rappresenta senz’ombra di dubbio una forzatura – commenta Chiarabini – Per il resto, in tutta sincerità le spinte che propendono per una ripartenza non mi meravigliano: probabilmente, esse provengono da una parte delle società che puntano a un’ascesa in serie D. Ad ogni modo, noi rispettiamo le opinioni di chiunque ma senza rinunciare alle nostre idee: anche in questi giorni il presidente Spaggiari ha ribadito chiaramente la necessità di annullare la stagione, e data la situazione si tratta certamente di un’idea da sostenere. Confidiamo anche nella saggezza del Comitato regionale Figc – aggiunge il ds – Fin qui il nuovo governo della Federcalcio emiliano-romagnola ha saputo ascoltare con attenzione i pareri di ogni società, e ciò costituisce sicuramente un elemento incoraggiante in chiave futura”.