Il nuovo numero uno del CRER Simone Alberici, in un’intervista riportata dalla LND Emilia-Romagna, ha le idee chiare:

Non esistono l’Emilia e la Romagna come due territori distinti e contrapposti, ma esiste l’Emilia Romagna, una regione unita, solida, compatta, pronta a lavorare insieme per realizzare il cambiamento”.

Sono parole di coesione, il quarantenne Avvocato parmense sa esattamente cosa fare per realizzare il sogno delle Società, di cui in campagna elettorale si è fatto portavoce. Un centravanti di sfondamento capace di far breccia in un sistema che i club per primi hanno ritenuto superato:

“Il mio ruolo è stato quello dell’ariete: ho aperto la strada per permettere alla mia squadra di passare e di iniziare a lavorare per riportare le Società al centro del movimento”.

Un progetto ambizioso, nonostante qualche detrattore abbia subito fatto notare l’insolita mancanza di rappresentatività della Romagna in Consiglio Regionale, in cui siedono soltanto Consiglieri emiliani. Un problema solo fittizio, però, perché la “visione” del Presidente va oltre e ambisce ad allargare ulteriormente, e non a restringere, il concetto di democrazia:

“Prima delle elezioni ho presentato solo cinque Consiglieri per permettere alle Società romagnole di votare i loro rappresentanti. Ma loro hanno preferito votare Consiglieri emiliani, pur di abbracciare il cambiamento. La realtà è che oggi in Romagna, così come nel resto della regione, parleranno direttamente i Club e lo faranno nelle Consulte che creeremo. Le Società saranno coinvolte in prima persona, potranno far sentire la loro voce, condividere le loro idee, manifestare le loro esigenze. Nessuno di loro si sentirà mai più abbandonato o non ascoltato, lo garantisco”.

Il cambiamento, insomma, è già iniziato e promette di fare tanta strada, spinto dalla forza delle Società, sempre più unite e compatte, e dall’energia del Presidente Alberici, pronto a intraprendere una battaglia rivoluzionaria.